Ascoltarci per ascoltare

Ascoltarci è il primo passo per poter ascoltare gli altri, per poter scegliere come agire, e non reagire, in maniera sostenibile e rispettosa dei valori e dell’ecosistema di cui siamo parte responsabile

“La pandemia passerà, l’umanità sopravvivrà, la maggior parte di noi sarà ancora vivo, ma abiteremo in un mondo diverso” le parole di Yuval Noah Harari, storico, saggista e professore universitario israeliano.

In tempi di emergenza e sotto pressione utilizziamo tipicamente il nostro pilota automatico, reagiamo in modalità apprese in tempi passati anche molto lontani, tendiamo ad agire in base alla nostra più naturale propensione. Lo abbiamo sperimentato tutti nei mesi scorsi, ognuno con le sue caratteristiche, la sua fase evolutiva, la sua maturità psicologica e il contesto di riferimento.

Ora che tutto si sta rimettendo  in moto attorno a noi, stiamo riprendendo le misure, tra quello che abbiamo vissuto intimamente e contattato in questi mesi di distanziamento, e quello che stiamo incontrando ri-aprendoci all’esterno.  Ci stiamo ri-affacciando in un nuovo mondo in cui ci stiamo immergendo con un nuovo delicato equilibrio da ri-creare.

“L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole” Paulo Coelho

Quali sono ora le nostre scelte? Quali sono i sentieri che possiamo percorrere?  Come facciamo a esprimere chi siamo?

… “C’è un tempo perfetto per fare silenzio
Guardare il passaggio del sole d’estate
E saper raccontare ai nostri bambini quando
È l’ora muta delle fate” … da C’è tempo – Lampo Viaggiatore – Ivano Fossati

Ascoltarci è il primo passo per poter ascoltare gli altri, per poter scegliere come agire, e non reagire, in maniera sostenibile e rispettosa dei valori e dell’ecosistema  di cui siamo parte responsabile come esseri umani, come cittadini, come genitori, come figli, come manager, come imprenditori, come politici.

Ascoltare non è solo sentire con le orecchie è anche cogliere i segnali deboli, neppure parlare ma sostare nel proprio silenzio e nei silenzi dell’altro, non è riempire ma creare spazio, fare vuoto, non è consigliare ma far emergere; ascoltare non vuol dire giudicare bensì riuscire ad accogliere quel che c’è così com’è, non è subire passivamente anzi è un atto volontario, è essere attivamente presenti;  ascoltare è anche un atto di rispetto, di riconoscimento dell’altro e dello spazio tra noi e l’altro.

…“Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza…” – da La cura di Franco Battiato

Nel periodo di lockdown mi sono ritrovata spesso a cercare il silenzio nel grande rumore, dentro e fuori, e a chiedermi – Cos’è davvero importante per me?

Tra i tanti spunti di ispirazione ho ritrovato questa bellissima poesia di Irene Whitehill proprio sull’ascolto

“Quando ti chiedo di ascoltarmi
e tu cominci a darmi consigli,
non hai fatto ciò che ti ho chiesto.
Quando ti chiedo di ascoltarmi
e tu inizi a dirmi perché non dovrei sentirmi in quel modo,
stai calpestando i miei sentimenti.
Quando ti chiedo di ascoltarmi
e tu senti che devi fare qualcosa per risolvere il mio problema,
tu mi hai ingannato per quanto strano possa sembrare.
Quando tu fai qualcosa per me
che io posso e ho bisogno di fare per me stessa,
tu contribuisci alla mia paura e alla mia debolezza.
E allora ti prego di ascoltarmi
e di non fare altro che starmi a sentire.
E se vuoi parlare,
aspetta un minuto che giunga il tuo turno e io ti ascolto.”

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Dario